Il 17 Ottobre 2013 alle ore 18:30, il Foggia Calcio visiterà la casa dell’UAL

gemellaggio sport solidarietàGent.mo Signore

dott. Belisario Masi

Direttore Generale del Foggia Calcio

Sento il bisogno di esprimere, a nome di tutta la Famiglia UAL e mio personale, il più vivo ringraziamento ai dirigenti, allo staff tecnico ed ai giocatori del Foggia Calcio, per la bellissima serata passata nella nostra Casa. La gioia che hanno vissuto i nostri ospiti, che noi chiamiamo i “piccoli del Vangelo”, è stata grande. Questo solo basterebbe per dire che voi tutti ci avete fatto un grande dono: far sorridere questi fratelli più piccoli, farli sentire importanti è una cosa immane. Papa Francesco ci insegna che stare vicino a questi fratelli ed aiutarli nelle loro necessità è qualcosa che costruisce una umanità nuova. Questi fratelli – sono sempre parole di Papa Francesco – sono una risorsa per la società, un’occasione per far venire fuori l’amore gratuito, che è il segno più vivo della presenza di Dio nella nostra vita.

Noi abbiamo dato a questa vostra visita il titolo di “Gemellaggio tra sport e solidarietà”. Siamo convinti che lo sport, che è un grande valore per l’educazione dei giovani e per la crescita della città, ha bisogno di essere completato dall’altro grande valore della solidarietà, virtù sommamente necessaria nella società di oggi, segnata da tanti bisogni e da tante contraddizioni. Mi auguro che questo significato, altamente sociale, della vostra visita nella nostra Casa passi nel cuore di tutti i tifosi del Foggia, in modo tale che tutti diamo un contributo per questa “umanità nuova”. Personalmente mi sento fortemente impegnato in questo campo ed assicuro il sostegno più vivo per il grande lavoro che voi tutti state facendo a beneficio della nostra città.

In calce alla presente allego uno stralcio del discorso di Papa Francesco alle squadre nazionali di Calcio di Italia e Argentina, che io ho citato nel mio saluto rivolto ai giocatori, con la preghiera di metterlo a loro disposizione nel modo che si riterrà opportuno, perchè la sua lettura attenta e meditata – ne sono convinto – farà molto bene ai calciatori e a tutti quelli praticano lo sport.

Rinnovando il nostro grazie, rivolgo il più caro saluto, a nome di tutti i nostri “piccoli” e mio personale.

Il Presidente dell’UAL

Don Luigi Nardella

 

Dal discorso di Papa Francesco

alle squadre nazionali di calcio di Italia e Argentina

(13 agosto 2013)

 

[…] Voi, cari giocatori, siete molto popolari: la gente vi segue molto, non solo quando siete in campo ma anche fuori. Questa è una responsabilità sociale! Mi spiego: nel gioco, quando siete in campo, si trovano la bellezza, la gratuità e il cameratismo. Se a una partita manca questo perde forza, anche se la squadra vince. Non c’è posto per l’individualismo, ma tutto è coordinazione per la squadra. Forse queste tre cose: bellezza, gratuità, cameratismo si trovano riassunte in un termine sportivo che non si deve mai abbandonare: “dilettante”, amateur. E’ vero che l’organizzazione nazionale e internazionale professionalizza lo sport, e dev’essere così, ma questa dimensione professionale non deve mai lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo o di una squadra: essere amateur, “dilettante”. Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di “dilettante”, fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza.

E questo vi porta a pensare che, prima di essere campioni, siete uomini, persone umane, con i vostri pregi e i vostri difetti, con il vostro cuore e le vostre idee, le vostre aspirazioni e i vostri problemi. E allora, anche se siete dei personaggi, rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini, portatori di umanità.

A voi dirigenti, vorrei dare un incoraggiamento per il vostro lavoro. Lo sport è importante, ma deve essere vero sport! Il calcio, come alcune altre discipline, è diventato un grande business! Lavorate perché non perda il carattere sportivo. Anche voi promuovete questo atteggiamento di “dilettanti” che, d’altra parte, elimina definitivamente il pericolo della discriminazione. Quando le squadre vanno per questa strada, lo stadio si arricchisce umanamente, sparisce la violenza e tornano a vedersi le famiglie sugli spalti […].

(Il testo che segue è stato pronunziato in lingua spagnola per i giocatori argentini):

[…] Cari giocatori, vorrei ricordarvi specialmente che con il vostro comportamento, sia sul campo sia fuori, nella vita, siete un punto di riferimento… Voi siete un esempio, siete punti di riferimento. Il bene che fate è impressionante. Con la vostra condotta, con il vostro gioco, con i vostri valori fate del bene, la gente vi guarda, approfittatene per seminare il bene. Anche se non ve ne rendete conto, per tante persone che vi guardano con ammirazione siete un modello, nel bene e nel male. Siate coscienti di questo e date esempio di lealtà, rispetto e altruismo. Anche voi siete artefici dell’intesa e della pace sociale, di cui tanto abbiamo bisogno. Voi siete il punto di riferimento di tanti giovani e modello di valori incarnati nella vita. Ho fiducia in tutto il bene che potrete fare tra i ragazzi […].